C’è una grande differenza tra le mamme di ieri e quelle di oggi. Stiamo parlando della tecnologia che, se da un lato è un valore aggiunto, se aiuta le mamme di oggi e realizzare una ricetta in pochi minuti e, a volte, a trovare supporto in gruppi di aiuto, spesso, diventa deleterio.
E’ stato studiato che oggi il trent’otto percento dei genitori abusa della tecnologia, in particolare dello smartphone tralasciando la cura dei figli.
O meglio, ascoltando poco le richieste dei bambini. Spesso la risposta che i genitori danno ai loro figli quando questi li chiamano distraendoli dell’utilizzo del telefonino è “un attimo” facendo così sentire i bambini, soprattutto quelli in età tra i nove e i dodici anni, inascoltati, secondari, quasi fuori luogo. Secondo gli studiosi di psicologia questo porterebbe ad un lento ma repentino isolamento da parte del figlio che, seguendo le orme dei genitori, tenderebbe a utilizzare le consolle e i telefonini troppo spesso.
A parti inverse, quando sono appunto i figli a usare questi strumenti, i genitori hanno reazioni violente, accusando i bambini di abusare dalla tecnologia e chiedendo loro di spegnere l’apparecchio immediatamente.
Uno studio afferma che spesso i genitori si alzano da tavola per rispondere al telefono e, non stiamo parlando di un’incessante telefonata, privata o di lavoro, ma di semplici messaggi o WhtsApp che potrebbero tranquillamente aspettare la fine della cena. Allo stesso modo si comportano i figli, rispondendo spesso e volentieri agli amici estraniandosi dalla cena con il risultato di far andare su tutte le furie i genitori.
Tutto questo ha portato ad una correlazione tra l’utilizzo delle tecnologie, e l’uso continuo di videogiochi con la scarsa pazienza dei bambini e adolescenti di oggi e anche la difficoltà di questi ultimi nel saper gestire emozioni come la rabbia e la frustrazione. Uno studio di un’università America ha notato che i bambini di nove anni che utilizzano spesso videogiochi con tema di guerra o consolle con giochi di gruppo dove la violenza fisica è predominate spesso, confondo la vita reale con quella virtuale adottando anche tra i loro pari atteggiamenti da “bullo” o comunque molto simili a quelli del gioco virtuale. Lo studio americano ha poi allargato la ricerca notando come l’utilizzo di videogame violenti porti nel breve periodo ad atteggiamenti violenti e poi, a lungo andare a comportamenti a rischio, come l’uso precoce di fumo, droghe comportamenti sessuali ad alto rischio.
E’ bene pertanto vigilare non solo sull’utilizzo della rete ma anche sui giochi che proponiamo ai nostri figli cercando di ricordare sempre loro che c’è differenza tra il reale e il virtuale.